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All'orizzonte una nuova stagione di fusioni?
Su un punto molti Ceo di compagnie hi-tech americane sono allineati, e cioè il fatto che nel breve periodo sarà molto più difficile per il settore tecnologico attirare nuovi finanziamenti dai fondi di private equità e dai venture capitalist (senza contare le maggiori difficoltà alla voce linee di credito bancarie). Ma c'è anche un rovescio positivo della medaglia. La tempesta finanziaria spazzerà via le risacche in cui si incantavano molti nuovi progetti di investimento e porterà presto alla creazioni di nuovi modelli economici, e le compagnie tecnologiche saranno fra quelle meglio posizionate per guidare questa aspettata evoluzione. Quanto sarà impattante la crisi (e per quanto tempo) è difficile da prevedere ma c'è un'altra tendenza che gli analisti sono dell'idea possa emergere (o meglio riemergere) in modo prepotente. Quella della corsa alle fusioni e acquisizioni. La paventata scalata a Research in Motion da parte di Microsoft è per il momento solo una suggestiva ipotesi mentre è invece storia il fatto che in concomitanza delle grandi turbolenze in Borsa le aziende It e della Silicon Valley in modo particolare abbiano reagito in un solo modo: acquisendo dirette concorrenti (Hewlett-Packard conCompaq, Oracle con PeopleSoft, Jd. Edwards, Siebel e Bea, Ibm con Cognos, Ascential e Rational). Anche l'acquisizione di YouTube da parte di Google nacque da simili presupposti. Che sia alle porte una nuova stagione di shopping sfrenato di start up e piccole e medie aziende tecnologiche?